Questa pubblicazione è il frutto di un lavoro a più mani e a più voci e di un percorso durato un anno, tra azioni e pensieri, tra ricerca e scoperta, nato nell'ambito di un progetto nato per sensibilizzare e sensibilizzarci sul tema del bullismo e del cyberbullismo.
Il volume presenta pensieri, slogan, fotografie, disegni e anche brevi video realizzati dagli studenti delle scuole secondarie di primo grado del Castanese che – coadiuvati con grande professionalità dai loro insegnanti – si sono messi in gioco in prima persona per raccontare le paure, i traumi e le insicurezze di quanti si sono ritrovati e si ritrovano a dover fare i conti con il dramma del bullismo.
La scuola è il primo luogo in cui si esplicano le relazioni sociali e, per il suo ruolo educativo, ha dunque il compito di farsi portavoce di valori che possano aiutare a prevenire questi episodi violenti mettendo in atto – come ricorda la Dirigente scolastica Giuseppina Francone – «strategie di intervento innovative ed efficaci al fine di arginare i comportamenti a rischio». Strategie che possano fornire a ciascun allievo gli strumenti per orientarsi al meglio nella vita reale e ormai sempre più in quella virtuale.
Pubblicazioni come questa hanno il merito di mettere in evidenza i pericoli della rete. Ma fanno anche di più: comunicano con chiarezza che il bullismo trova terreno fertile quando tendiamo a isolarci dimenticando che l’unione fa la forza e trasforma la paura in coraggio. Non a caso come titolo per questo volume è stato scelto Noi non abbiamo paura, un titolo che esprime con forza proprio questo concetto.
L’obiettivo ultimo di questo lavoro è la presa d’atto che il bullismo in tutte le sue forme rappresenta una violazione dei diritti umani in quando lede la dignità di chi lo subisce ed è contrario a principi fondamentali quali l’inclusione, la partecipazione e la non discriminazione.Elena Ferrara, ex senatrice e prima firmataria della Legge 71/2017 sul Cyberbullismo – la prima di questo genere in Europa, nata dalla tragica vicenda di Carolina Picchio – sottolinea come «gli interventi formativi e rieducativi devono rivolgersi non solo alla diade vittima-bullo, ma a tutta la comunità dove si è sviluppata la prevaricazione perché nessuno più possa girare la testa da un’altra parte, ma capisca quanto è importante attivare delle risposte e segnalare». Secondo la Ferrara, «la formazione del personale della scuola, delle famiglie, di tutti gli operatori che interagiscono con giovanissimi internauti è fondamentale per creare la cultura di cittadinanza digitale basata sulla consapevolezza». Parole da tenere bene a mente. Così come da tenere a mente è il Teatro d’Animazione Pedagogico raccontato dalla pedagogista Giovanna Pini, uno strumento che consente agli studenti di «prendere atto delle loro capacità, improvvisare, creare, riflettere su diverse tematiche, prendere consapevolezza delle loro doti nascoste» acquistando gradualmente «maturazione, sicurezza e autostima». Che poi, a ben vedere, sono gli ingredienti necessari per prevenire il bullismo prima che si manifesti.
«Questa pubblicazione – scrive Fernanda Costa, responsabile dell’area educativa di Azienda Sociale – può ben rappresentare l’inizio di un cammino insieme, che sperimenta strade più conosciute, ma che ne cerca anche di nuove». E in questa ricerca un contributo prezioso potrà arrivare dal poderoso questionario conoscitivo messo a punto dalla psicologa e psicoterapeuta Laura Pisoni e dal pedagogista Nathan Quaranta. Altrettanto prezioso è il Vademecum realizzato dall’avvocato Maria Cristina Costariol e dall’insegnante Chiara Gualdoni che mette bene in evidenza «alcuni aspetti legali che potrebbero tutelare le famiglie».
Questo volume – come indica infine la presidente del Centro studi territoriali Athene noctua, Enrica Castiglioni – può senz’altro rappresentare «un ulteriore supporto volto a coinvolgere sincronicamente i vari attori che svolgono un ruolo educativo […] per avere un quadro ampio e articolato sulla percezione del bullismo nel nostro territorio che consenta di avviare incisive e condivise azioni di contrasto negli istituti scolastici e più in generale nell’intero tessuto sociale».
I nostri ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita del progetto: studenti, insegnanti, dirigenti, educatori, genitori. Un grazie particolare agli amministratori dei singoli Comuni, che hanno dimostrato sensibilità e attenzione verso questa tematica giovanile.
Grazie anche ad Azienda Sociale, che ha reso l’iniziativa realizzabile, alla dirigente di Turbigo, che ha coordinato tante azioni e tanti incontri, a Ecologica Naviglio e ai Comuni di Robecchetto con Induno e di Castano Primo, che hanno offerto il loro sostegno economico alla pubblicazione cartacea di questo volume.
Per una maggiore diffusione della pubblicazione mettiamo a disposizione
Alcuni semplici suggerimenti per approfondire la tematica
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