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Report dell'incontro Scende la sera e torna la poesia

Scende la sera e torna poesia
Reading in onore di Emilio Scampini
venerdì 1° dicembre – Magnano, Parco Lambruschini

Lo scorso primo dicembre si è svolto a Magnago, presso la Sala conferenze di Parco Lambruschini, Scende la sera e torna poesia, reading in onore di Emilio Scampini - poeta, scrittore, drammaturgo e saggista - che ha cantato l’inquietudine del vivere, celebrando allo stesso tempo la forza magica della natura.
L’evento è stato organizzato dal Centro studi territoriali Athena Noctua, associazione di promozione sociale guidata dalla prof.ssa Enrica Castiglioni.

Malombra Scampini ha tracciato una breve biografia della vita e delle opere del padre (nato a Bienate nel 1919 e ivi scomparso nel 2004) mettendo l’accento sulla passione per i versi nata in tenera età (la prima pubblicazione, “Le figlie del Reno”, del 1939, fu accompagnata dagli auguri di Ada Negri) e coltivata poi per tutta la vita, deludendo in qualche modo le aspettative del padre imprenditore che avrebbe voluto vedere il figlio alla guida dell’azienda tessile di famiglia.

Maria Luisa Merlo, docente di Lettere di lungo corso, si è invece soffermata sullo stile poetico di Scampini (che Lionello Fiumi definì “semplice e limpido allo stesso tempo”) analizzando una decina di poesie tratte da due volumi dell’autore bienatese: Piccoli Canti (antologica 1951-1992) e Sospesa fra due laghi di turchese (quest’ultimo recente riedizione di “Valle Intelvi segreta”).

Le poesie, lette magistralmente dall’attrice teatrale Nora Picetti, hanno saputo trasmettere al pubblico la magia di versi destinati a durare nel tempo.
Stile, Sulla sconnessa torre di Babele, Mal di Paese, Il solaio del magazzino, Addio alla brughiera, Metamorfosi… sono alcune delle poesie declamate e poi commentate durante la serata. Liriche intrise di sensibilità che hanno toccato le corde emotive dei partecipanti al reading che si è avvalso del patrocinio della Pro Loco e del Comune di Magnago e della presenza in sala del sindaco Dario Eugenio Luigi Candiani e dell’assessore alla cultura Federica Berlanda.